giovedì 2 agosto 2007

I riti iniziali

Per ovvie ragioni non riporto le parti dei due Messali... è un lavoro su due colonne.



Il MR 1570 presenta una «preparatio ad Missam» più prolungata e dettagliata che accompagna il sacerdote fino all’altare, davanti al quale continua la sua «preparatio» mediante una nutrita serie di apologie e di salmi. Le preghiere riservate alla vestizione rivelano una tradizione allegorica, secondo la quale ogni paramento ha un suo significato specifico (es. per la pianeta o la casula si parla di jugum, etc.). In questo Messale non si fa menzione esplicita dell’assemblea (nel MR 1970 populus), ma il sacerdote celebra nel dialogo con un ministro o con i ministri presenti. Altre peculiarità sono le differenze nel Confiteor, più ricco di intercessori e la sua doppia natura: per il celebrante e per i ministri. L’assoluzione, duplice, varia in parte.
Il MR 1970 viene alleggerito dei salmi posti all’inizio della preparatio e di molte apologie, ne rimangono solo quattro, e «pro opportunitate»; scompaiono altresì le formule durante la vestizione dei paramenti. A differenza del MR 1570 che esordisce «sacerdos paratus» la nuova mens, scaturita dal Vaticano II, dice «populus congregato» e solo dopo si parla di «sacerdos paratus». Mancano il salmo 42 e tutta la preghiera ai piedi dell’altare, si inizia direttamente con il segno di croce. Viene data al sacerdote l’opportunità di variare la formula dell’atto penitenziale e di introdurre la celebrazione con parole adatte.

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